Manifesto Accessibilità

Simbolo stilizzato di sedia a rotelle dipinto sull’asfalto, con un piccolo mazzo di fiori posato tra le mani della figura.

L’accessibilità non è un favore. Non è questione di benevolenza. E di certo non è riservata a pochi.

È una questione di abilità e quella cambia in continuazione.

Ti sei rotto un braccio? Hai perso gli occhiali? Sei alle prese con una nuova lingua? All’improvviso, il mondo non è più fatto per te.
Il sole ti acceca? Sei esausto? Hai un mal di testa tremendo? Anche le cose più semplici sembrano impossibili.

Guardiamo in faccia la realtà: le probabilità di restare pienamente abili per tutta la vita sono bassissime, se non nulle.
Ecco perché ha più senso pensare che siamo tutti temporaneamente abili.

L’accessibilità non è un trattamento speciale.

È semplicemente un modo per rendere le cose migliori per tutti, perché tutti beneficiamo dei sottotitoli, delle porte automatiche e delle istruzioni chiare e leggibili. Tutto qui.

Allora perché continuiamo a trattare l'accessibilità come un controllo burocratico da spuntare alla fine di un progetto?

È ora di cambiare le cose, e io sono pronta. Voglio creare esperienze in cui chiunque si senta accolto, capace e a proprio agio.

Non riguarda solo loro alla fine del progetto. Riguarda tutti noi fin dall’inizio.
Bandiera Pride a strisce arcobaleno con il testo bianco in grassetto “Y’all Means All!” appesa all’interno di una finestra.

Voglio rendere le cose meno frustranti per tutti.

C’è ancora molto stigma attorno alla diversità umana, e spesso ci lasciamo ingabbiare in modi di pensare rigidi. Ma sono felice di vedere che l’inclusività sta ricevendo sempre più attenzione.

La rivoluzione è in corso, e io voglio farne parte!

Non solo nel mio lavoro, ma cambiando il modo in cui pensiamo all'accessibilità: non dovrebbe essere un ripensamento, ma un vero e proprio approccio mentale.

Più ne parliamo, più possiamo cambiare le cose.
Mettiti in contatto! Primo piano di una donna che osserva un grande dipinto coloniale raffigurante una nobildonna con bambini. La donna si trova in una galleria buia illuminata da faretti focalizzati sulle opere.

Premiato

Shifting Image

Mauritshuis, L’Aia (NL)